In questi giorni abbiamo sentito tanto parlare di scuole aperte anche d’estate: articoli e servizi ai telegiornali – nonché le più disparate opinioni sui social di genitori, studenti e insegnanti – hanno fatto eco alla notizia del via al progetto del Ministero dell’Istruzione «La Scuola al centro».
Certo è che una scuola aperta anche d’estate è un’idea ambiziosa che ovviamente solleva tanti dubbi e domande di ordine pratico e logistico, ma che potrebbe essere la risposta a molte esigenze sia di tipo educativo e formativo sia come sostegno alle famiglie. Tante famiglie infatti in estate non possono permettersi di lasciare la città, non possono ad esempio offrire un soggiorno studio all’estero ai figli per imparare una lingua oppure, nel caso dei più piccoli, pagare un centro estivo o una baby-sitter mentre i genitori sono al lavoro. L’evidenza di questo “nuovo” bisogno ce lo dà ad esempio l’enorme successo che ha avuto la petizione online proposta da alcune mamme emiliane al ministro Stefania Giannini: «Cambiamo il calendario scolastico: la scuola primaria aperta fino almeno al 30 giugno!!», petizione che in due giorni ha raggiunto quasi tremila firme.
Il progetto del Ministero «La Scuola al centro» (qui potete leggere il comunicato), che riguarda scuole medie e superiori, ha però un obiettivo ben diverso: riqualificare il territorio, soprattutto delle periferie, sottraendo i giovani alle tentazioni della strada nei quartieri più rischio delle grandi città (per ora Napoli, Milano, Roma e Palermo).
Quindi c’è dietro l’idea di poter riqualificare un territorio attraverso la lotta alla dispersione scolastica, attraverso l’educazione.
Come potremmo non essere d’accordo?
Come diceva Nelson Mandela «L’educazione è l’arma più potente che si possa usare per cambiare il mondo». Sarebbe bello se la scuola diventasse per i ragazzi un luogo da vivere, dove approfondire i propri interessi e fare nuove esperienze, confrontarsi con altri mondi. Essere un luogo, un centro di aggregazione dove far convergere anche tutte quelle iniziative che sono già presenti sul territorio ma che spesso non trovano un luogo fisico dove potersi esprimere.
La notizia di una scuola aperta anche d’estate ci ha subito portato alla mente un articolo di StartupItalia!, condiviso qualche tempo fa sulla nostra pagina Facebook, in cui l’architetto Renzo Piano racconta la sua idea di scuola: «La scuola ideale, per Renzo Piano, è la scuola che crea integrazione e coltiva la comunità, un luogo sostenibile, che vive anche al di là delle ore di lezione e che è circondato dalla natura». Ecco quest’idea è molto simile alla nostra: coltivare la comunità, dare ai ragazzi spazi da vivere e tempi per costruirsi.
Ma ora … proviamo ad immaginare l’espressione di uno studente alla domanda: «Andresti a scuola anche d’estate?».
Fonte foto: http://elbichofeo.blogspot.it/2015/06/la-scuola-e-finita-andiamo-tutti-al-mare.html