Sveglia presto…ricominciano le alzatacce…il primo giorno di scuola è sempre un trauma!! Ma quest’anno per qualcuno invece è stato un momento tanto atteso, legato alla speranza di tornare ad una normalità che dal 24 agosto manca del tutto. La prima campanella, come ha spiegato il Ministro Stefania Giannini, “è un segnale importante di ritorno alla normalità e la scuola è il centro di ogni comunità”. Eh sì perché la scuola rimane pur sempre un punto di aggregazione fondamentale per i ragazzi, e tornare in classe fa parte di quella routine a volte odiata, ma tanto rimpianta quando manca.
Ad Amatrice sono stati costruiti dalla Protezione civile del Trentino dei moduli prefabbricati che compongono l’edificio scolastico che ospita, in 12 aule, scuola per l’infanzia, elementari e medie. Le polemiche riguardo la vecchia scuola di Amatrice, appena restaurata ma crollata, sono al vaglio degli inquirenti, ma per ora hanno lasciato spazio alla gioia per le nuove aule. E questo grazie anche alla forza dei professori e della preside Maria Rita Pitoni: quest’ultima, ex volontaria della Croce Rossa, ha cercato gli alunni uno ad uno, partendo da Rieti dove vive, per far sapere ai ragazzi e ai bambini che nulla è cambiato, ma che anzi «si ricomincia senza rischi con una sede ancora più bella». È andata dai genitori nei campi di accoglienza, ha scritto messaggi via Facebook, via Whatsapp, ha chiamato i professori perché si dessero da fare anche loro e ha usato il vecchio sistema del passaparola. Un unico messaggio per tutti: «Ci vediamo a scuola il giorno 13, come previsto. Vi voglio tutti lì, mi raccomando…Voglio che la riapertura della scuola diventi una grande festa, una comunità che ha la scuola è una comunità in grado di rialzarsi e rinascere. È questo il messaggio che deve passare. Nelle aule non mancherà niente. Avremo libri, banchi, lavagne, tutto. E avremo uno spazio da usare come laboratorio, perfino un campetto. Io l’ho detto a tutti i genitori che ho incontrato: sarà una scuola d’eccellenza, ce la faremo».
Ma la solidarietà è arrivata anche dalle scuole di tutta Italia, tanto che il Miur ha lanciato l’iniziativa #RipartiamoDallaScuola: un Piano nazionale di aiuto e di intervento a medio-lungo termine per sostenere le comunità scolastiche colpite dal sisma il 24 agosto scorso. Una “gara” di solidarietà per dare supporto a studenti e docenti dei territori toccati dal terremoto. Il Ministero ha già ricevuto numerose offerte d’aiuto, soprattutto da parte di scuole e insegnanti: per poter organizzare al meglio le attività di sostegno è stata attivata una e-mail dove si possono inviare proposte e offerte di supporto. L’indirizzo da contattare è: ripartiamodallascuola@istruzione.it
Tutto questo può insegnarci a non sottovalutare l’importanza di quello che abbiamo: rivedere i compagni, i professori, passare delle ore “spensierate” preoccupati solo delle interrogazioni e dei compiti in classe… senza pensare che la casa non c’è più, o che purtroppo qualche compagno non ce l’ha fatta. Le ripercussioni psicologiche di questo evento, soprattutto nei più piccoli, sono incommensurabili, e quindi tornare a scuola dà quel senso di normalità tanto desiderato e tanto necessario per tornare finalmente a vivere!!!
Buon anno scolastico allora a tutti i bambini e ragazzi…soprattutto a quelli delle zone terremotate!
FONTI
http://www.corriere.it/cronache/16_settembre_05/null-null-rinascita-f9a43604-72db-11e6-9754-0294518832f8.shtml
http://hubmiur.pubblica.istruzione.it/web/ministero/cs090916