Come non poter dedicare un pensiero al grande filosofo e sociologo polacco ZYGMUNT BAUMAN a pochi giorni dalla sua scomparsa. Ha lasciato questo mondo il 9 Gennaio all’età di 91 anni.
Ed a proposito di disagi della modernità egli ne sa qualcosa!
E’ considerato il teorico della postmodernità; si è occupato di temi caldi dell’analisi della società e la cultura contemporanea ed ha creato una definizione che ben identifica il nostro tempo: “Società liquida”.
Con questa espressione Bauman tocca il centro del disagio dell’uomo moderno! La società liquida è una società in cui tutto si dissolve in una sorta di liquidità sfuggente che rende instabile ogni certezza, ogni solidità. “Tutti i punti di riferimento che davano solidità al mondo e favorivano la logica nella selezione delle strategie di vita (i posti di lavoro, le capacità, i legami personali, i modelli di convenienza e decoro, i concetti di salute e malattia, i valori che si pensava andassero coltivati e i modi collaudati per farlo), tutti questi e molti altri punti di riferimento un tempo stabili sembrano in piena trasformazione. Si ha la sensazione che vengano giocati molti giochi contemporaneamente, e che durante il gioco cambino le regole di ciascuno.”
La solidità, la certezza, la roccia sicura sulla quale poggiava il senso dell’uomo moderno viene meno. “Con la crisi del concetto di comunità emerge un individualismo sfrenato, dove nessuno è più compagno di strada ma antagonista di ciascuno, da cui guardarsi” (U. Eco)
Le soluzioni per l’individuo senza punti di riferimento sono l’apparire a tutti costi, l’apparire come valore e il consumismo. L’uomo passa da un consumo all’altro in una sorta di “bulimia senza scopo”. La modernità liquida, per dirla ancora con le parole del sociologo polacco, è “la convinzione che il cambiamento è l’unica cosa permanente e che l’incertezza è l’unica certezza”
“Non conosciamo più la gioia delle cose durevoli, frutto di lavoro. I legami sono stati sostituiti dalle connessioni. Disconnettersi è solo un gioco di click mentre essere amici nella vita reale richiede un impegno costante. (…) L’amore non è un oggetto preconfezionato e pronto per l’uso. È affidato alle nostre cure, ha bisogno di un impegno costante, di essere ricreato , rigenerato ogni giorno.”
Così ricordiamo con gratitudine le sue parole, i suoi pensieri, la sua storia di “osservatore di questo mondo” che ha guardato dentro al malessere della nostra società per cercarne il senso, e si è mosso alla ricerca umana di quel “di più” al quale è chiamato ad aspirare ed assaporare ogni individuo.
“Società come le nostre, mosse da milioni di uomini e di donne in cerca di felicità, diventano sempre più ricche ma non è affatto chiaro se con ciò diventino più felici.”
“Felicità non significa una vita priva di problemi. Una vita felice si ottiene superando le difficoltà, fronteggiando i problemi, risolvendoli, accettando la sfida. Accetti una sfida, fai del tuo meglio e ti impegni a superarla. E poi sperimenti la felicità nel momento in cui capisci di aver tenuto testa alle difficoltà. E invece ci si sente persi se aumentano le comodità. La felicità – conclude Bauman – è la sfida dell’umanità presente, per la sua dignità futura”.